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Pasquino Borghi (Albertario)



PRESENTAZIONE

La foto ritrae Don Pasquino Borghi con l’abito sacerdotale. Di anni 40. Nato il 16/10/1903 a Malamasato, nel comune di Bibbiano (Reggio Emilia). Sacerdote. Primo di 4 figli, frequenta la scuola materna presso l’Asilo d’infanzia delle Suore Dorotee, a Montecchio (RE). A 12 anni entra nel Seminario di Marola per gli studi ginnasiali, quindi completa il Liceo presso il Seminario di Albinea. Dal 5 marzo 1923 all’11 agosto 1924 presta servizio di leva. Al suo ritorno, in lui nasce la forte vocazione di farsi missionario. Nel settembre del 1924 entra infatti entra nell’Istituto Benedetto XV di Venegono Superiore (VA), che è gestito dalle Missioni africane di Verona. Terminato il noviziato, il 1º novembre 1926 si trasferisce nella città veneta, presso la Casa Madre dell’Istituto. Esattamente 3 anni dopo pronuncia i voti perpetui e viene consacrato sacerdote. Il 7 agosto 1930 finalmente parte per la Missione di Torit, in Sudan, dove, per circa sette anni, vive a stretto contatto con le popolazioni indigene, spesso in condizioni al limite della sopravvivenza. Il 6 giungo 1937 i suoi Superiori lo richiamano in Italia, ed egli vi fa ritorno, seppur a malincuore. Per circa un anno alloggia all’Istituto missionario di Sulmona (L’Aquila), scrivendo per il "Bollettino per le opere romane pro-Nigrizia" e per "Abruzzo missionario". Nel maggio del 1938 si sposta in Toscana ed il giorno 27 del mese entra nella Certosa di Farneta (Lucca) per prendere i voti monastici (1º luglio). Le difficili condizioni della sua famiglia però lo costringono ad abbandonare l’ordine certosino già nel novembre del 1939. Tornato a far parte del Clero secolare della Diocesi di Reggio Emilia per poter essere vicino alla madre malata, nel gennaio del 1940 Don Pasquino è scelto come cappellano di Canolo di Correggio (RE). Qui trascorre più di tre anni, occupandosi tra l’altro dell’organizzazione della Gioventù maschile di Azione cattolica. Il 30 agosto 1943 è nominato parroco di Corriano di Villaminozzo (RE); tuttavia, il giorno dell’armistizio egli si trova ancora a Canolo. Vi resta fino al 17 ottobre, prestando continuo aiuto sia ai soldati alleati fuggiti dai campi di prigionia che ai militari italiani sbandati. Arrivato finalmente a Corriano, la sua parrocchia si trasforma presto in un luogo di ritrovo e rifugio per molti combattenti delle formazioni locali (da qui transitano anche, per un breve periodo, i fratelli Cervi). La sua attività però non rimane segreta a lungo. Il 21 gennaio 1944 alcuni militi della RSI (Repubblica sociale italiana) si recano alla sua canonica. Don Pasquino è assente, perché si trova Villaminozzo per le celebrazioni di Sant’Agnese; ciò nondimeno i fascisti, una volta scovato il nascondiglio dei partigiani, hanno le prove per arrestarlo. La sera di quello stesso giorno il sacerdote è catturato a Villa e rinchiuso nella carceri del paese. Quattro giorni dopo (25 gennaio) viene trasferito a Reggio Emilia, quindi a Scandiano. Il 29 gennaio, per rappresaglia alle ripetute uccisioni di militi della GNR (Guardia nazionale repubblicana) e dell’esercito della RSI, il Tribunale speciale straordinario di Reggio lo processa e lo condanna a morte assieme a Ferruccio Battini, Romeo Benassi, Umberto Dodi, Dario Gaiti, Destino Giovannetti, Enrico Menozzi, Contardo Trentini ed Enrico Zambonini. All’alba del giorno successivo i 9 prigionieri sono condotti al poligono di tiro cittadino e fucilati. A Don Pasquino Borghi è stata conferita la Medaglia d’oro al valor militare alla memoria con la seguente motivazione: "Animatore ardente dei primi nuclei partigiani, trasfuse in essi il sano entusiasmo che li sostenne nell’azione. La sua casa fu asilo ad evasi da prigionia tedesca e scuola di nuovi combattenti della libertà. Imprigionato dal nemico, sopportò patimenti e sevizie, ma la fede e la pietà tennero chiuse le labbra in un sublime silenzio che risparmiò ai compagni di lotta la sofferenza del carcere e lo strazio della tortura. Affrontò il piombo nemico con la purezza dei martiri e con la fierezza dei forti e sulla soglia della morte la sua parola di fede e di conforto fu di estremo viatico ai compagni nel sacrificio per assurgere nel cielo degli eroi. Reggio Emilia, 30 gennaio 1944.". La data del decreto è tuttora in corso di verifica.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 40 anni
Genere Maschio
Stato civileCelibe
Data di nascita 16/10/1903
Luogo di nascita Malamasato (Bibbiano)
Provincia di nascita Reggio Emilia

Data di morte: 30/1/1944
Luogo di morte: Poligono di tiro di Reggio Emilia
Comune di morte: Reggio Emilia
Regione di morte:Emilia Romagna

Titolo di studioLicenza media superiore
Categoria professionaleCulto, professioni e arti liberali
Professione Sacerdote

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Nome di battaglia: Albertario
Tipologia del condannato:Partigiano
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Sentenza di un tribunale. Tribunale speciale straordinario di Reggio Emilia - Sentenza emessa in data 29/1/1944.
Esecuzione:Fascista
Circostanza della morte: Strage
Descrizione della circostanza della morte: Arrestato dai fascisti il 21 gennaio 1944 a Villaminozzo dopo che nella sua canonica sono stati scoperti alcuni partigiani, Don Pasquino è incarcerato a Reggio Emilia e poi a Scandiano. Il 29 gennaio il Tribunale speciale straordinario di Reggio lo condanna a morte in rappresaglia alle numerose uccisioni di militi della GNR e dell'esercito della RSI avvenute nei giorni precedenti.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione La mattina del 30 gennaio 1944, all’alba, Don Pasquino Borghi, Ferruccio Battini, Romeo Benassi, Umberto Dodi, Dario Gaiti, Destino Giovannetti, Enrico Menozzi, Contardo Trentini ed Enrico Zambonini (condannati a morte il giorno prima dal Tribunale speciale straordinario) vengono fucilati al poligono di tiro di Reggio Emilia.
Riconoscimenti:militare: Medaglia d'oro
Collegamenti:Strage di Poligono di tiro di Reggio Emilia, comune di Reggio Emilia (Reggio-Emilia). 30/1/1944
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Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere:

BIBLIOGRAFIA

  • Medaglie e pagine di storia sulla lotta di liberazione in Emilia Romagna, Imola, Grafiche Galeati, 1990, p. 210
  • Enzo Collotti - Renato Sandri - Frediano Sassi (a cura di) Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2001, vol. II pp. 128, 252, 496, 497, 513
  • Carlo Galeotti (a cura di) Don Pasquino Borghi. Medaglia d’oro, Bibbiano (RE), Comitato per le celebrazioni del 30. anniversario della lotta di liberazione, Amministrazione comunale di Bibbiano., 1974

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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Lettera a Vescovo di Reggio Emilia, scritta in data 27-12-1943
Località di stesura: Tapignola (RE)
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: fotocopia cartacea

La lettera è conservata presso:
Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Reggio Emilia - Reggio Emilia

Indirizzo web:
http://www.istoreco.re.it/


INFORMAZIONI REPERIBILI IN ALTRE BANCHE DATI