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Umberto Lusena



PRESENTAZIONE

Nessuna foto per ora disponibile Di anni 39. Nato il 20 settembre 1904 a Livorno. Legionario fiumano all’età di 16 anni, al termine della prima guerra mondiale si iscrive all’Accademia militare di Modena e diventa ufficiale di carriera. Ottenuto il grado di Maggiore di fanteria, gli viene affidato il comando del IV Battaglione arditi paracadutisti del 183º Reggimento Nembo. Dopo l’armistizio, guida i suoi uomini alla difesa di Roma, combattendo l’esercito tedesco. Quando la capitale cade in mano alle forze occupanti, Lusena si collega con il movimento di liberazione cittadino, entrando a far parte del Fronte militare clandestino comandato da Montezemolo. Tradito da una delazione, viene arrestato nel febbraio del 1944. Interrogato e torturato nelle carceri di Via Tasso, non rivela alcuna informazione compromettente. Trasferito nel penitenziario di Regina Coeli, il 24 marzo è selezionato con altri 334 detenuti per essere fucilato nella rappresaglia delle Fosse Ardeatine. Dopo la liberazione gli è stata conferita la Medaglia d’oro al valor militare alla memoria con la seguente motivazione: "Ufficiale superiore di alte qualità militari al comando di un battaglione arditi paracadutisti rifiutava la resa imposta dai tedeschi e si opponeva valorosamente all’avanzata su Roma di una forte colonna nemica rinforzata da mezzi corazzati. Cessata, per l’incalzare degli eventi, ogni resistenza militare passava alla lotta clandestina organizzando e potenziando le formazioni partigiane, preparando con slancio illimitato animi, volontà e mezzi per il giorno della riscossa. Arrestato per vile delazione, sopportava duro carcere e subiva inumani torture, sopportando nello spasimo della carne martoriata il segreto che, se svelato, avrebbe tradito la causa e i compagni di lotta. Condotto al martirio legato ad altri italiani colpevoli di amare la Patria, cadeva barbaramente trucidato bagnando col suo sangue il sacro suolo delle catacombe dei primi martiri del cristianesimo e lasciando in retaggio ai suoi teneri figli il sublime patrimonio dell’onore e del dovere. Roma, Catacombe di San Calisto, 24 marzo 1944." La data del decreto è in corso di verifica.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 39 anni
Genere Maschio
Data di nascita 20/9/1904
Luogo di nascita Livorno

Data di morte: 24/3/1944
Luogo di morte: Fosse Ardeatine . C'è memoria epigrafica
Comune di morte: Roma
Regione di morte:Lazio

Titolo di studioLicenza media superiore. Accademia militare di Modena
Categoria professionaleUfficiali, impiegati pubblici e privati, pensionati
Professione Ufficiale del regio esercito Grado di Maggiore
Appartenenza alle Forze armateEsercito
Arma Fanteria
Reparto tiburio IV Battaglione arditi paracadutisti del 183° Reggimento Nembo
GradoMaggiore

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Tipologia del condannato:Partigiano
Prima formazione nella Resistenza: autunno 1943 - 24/3/1944
Tipo di reparto: Comando
Nome del reparto: Comando Fronte militare clandestino
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Decisione di un comando militare
Tipo di esecuzione: Nazista
Circostanza della morte: Strage
Descrizione della circostanza della morte: Tradito da una delazione, è arrestato a Roma, in Piazza Argentina, il 10 febbraio del 1944. Imprigionato nelle carceri di via Tasso, subisce interrogatori e torture, fino al trasferimento al penitenziario di Regina Coeli. Il 24 marzo è scelto dai nazisti per essere fucilato alle Fosse Ardeatine, per rappresaglia all'attentato partigiano di Via Rasella.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Il 23 marzo 1944 32 soldati tedeschi perdono la vita in Via Rasella, a causa di un attentato partigiano. La rappresaglia scatta inesorabile il giorno successivo. Dopo mezza giornata di ricerche frenetiche, le SS, sotto il coordinamento del Ten. Col. Herbert Kappler, radunano 320 detenuti, tra ebrei e prigionieri politici, ed individuano il luogo adatto all’esecuzione: le Fosse Ardeatine, antiche cave nei pressi della via Ardeatina, poco fuori Roma. Poco dopo l’ora di pranzo tuttavia, muore un altro dei feriti nell’attacco del giorno precedente. E’ la trentatreesima vittima, perciò si richiedono altri 10 detenuti da giustiziare. E’ lo stesso Kappler ad individuarli, tra gli ebrei arrestati in mattinata. Nel primo pomeriggio i condannati vengono caricati sui camion, senza che venga data loro alcuna spiegazione; il loro numero totale è di 335. Arrivati alle Fosse, vengono condotti, 5 per volta, nel profondo delle grotte, posti in ginocchio e fucilati alla nuca. La terribile processione di morte si chiude soltanto alle 7 di sera, quando anche l’ultimo nome viene cancellato dalla lista. Subito dopo le mine vengono fatte esplodere e la cava crolla sui cadaveri, allo scopo di nascondere l’orrore della strage.
Riconoscimenti:militare: Medaglia d'oro
Collegamenti:Strage di Fosse Ardeatine , comune di Roma . 24/3/1944
Visualizzazione ingrandita della mappa
Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: Ferdinando Agnini | Anonimo Anonimo | Anonimo (le mie prigioni) Anonimo | Anonimo (ormai per me...) Anonimo | Anonimo (W Italia) Anonimo | Antonio Ayroldi | Ugo Baglivo | Marcello Bucchi | Giuseppe Celani | Saverio Coen | Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo | Gerardo De Angelis | Alberto Fantacone | Dardano Fenulli | Edmondo Fondi | Genserico Fontana | Gioacchino Gesmundo | Maurizio Giglio | Epimenio Liberi | Enrico Mancini | Alberto Marchesi | Vittorio Marimpietri | Sabato Martelli Castaldi | Orlando Orlandi Posti | Antonio Prosperi | Domenico Ricci | Simone Simoni | Raffaele Zicconi |

BIBLIOGRAFIA

  • Lusena, Umberto in "Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza" vol. III, Milano, La Pietra, 1968
  • Mario Avagliano - Gabriele Le Moli Muoio innocente. Lettere di caduti della Resistenza a Roma, Milano, Mursia, 1999, pp. 111-112
  • Arrigo Paladini Via Tasso. Museo storico della liberazione di Roma, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1986
  • Alessandro Portelli L’ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria, Roma, Donzelli, 1999
  • Fulvia Ripa di Meana Roma clandestina, Torino, Ramella, 1946, pp. 137-138

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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Lettera a i suoi cari, scritta in data 24-03-1944
Località di stesura: Roma (Carceri di Regina Coeli)
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: copia a stampa
La lettera è conservata presso: Museo Storico della Liberazione di Roma, Via Tasso, 145 - Roma
tel: 067003866 - fax: 0677203514
e-mail: viatasso@viatasso.it

Note al documento:
Il documento è una trascrizione a stampa esposta al Museo storico della liberazione di Via Tasso, a Roma.

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