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Luigi Campegi



PRESENTAZIONE

La foto, conservata presso l’Archivio Insmli sottoforma di copia digitale, ritrae il partigiano Luigi Campegi. Di anni 31. Nato il 22 settembre 1913 a Tromello, in provincia di Pavia. Di professione operaio. Fin dall’estate del 1943 è in contatto con i nuclei antifascisti del Partito d’Azione. Arrestato nel dicembre del 1943, riesce a fuggire e a trasferirsi a Milano, dove entra a far parte dell’organizzazione clandestina del Partito comunista ed è nominato responsabile del lavoro militare presso il comando del 5º settore cittadino. Nel settembre del 1944 diventa Comandante della 3ª Brigata Garibaldi GAP (al posto di Giovanni Pesce); ruolo che occupa fino al dicembre successivo, quando si sposta in Valsesia e si unisce alle formazioni di Cino Moscatelli. Rientrato a Milano nel gennaio del 1945, è arrestato e rinchiuso nelle Carceri di San Vittore. Condannato a morte dal Tribunale speciale, Campegi viene fucilato il 2 Febbraio 1945 al Campo sportivo Giurati, assieme ai gappisti Franco Mandelli, Venerino Mantovani, Vittorio Resti e Oliviero Volpones. Dopo la liberazione, sul luogo dell’esecuzione è stata posta una targa che ricorda l’uccisione dei 5 partigiani.

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 31 anni
Genere Maschio
Data di nascita 22/9/1913
Luogo di nascita Tromello
Provincia di nascita Pavia

Data di morte: 2/2/1945
Luogo di morte: Campo sportivo Giurati . C'è memoria epigrafica
Comune di morte: Milano
Regione di morte:Lombardia

Categoria professionaleOperai
Professione Operaio

Appartenenza politicaComunista

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Tipologia del condannato:Partigiano
Prima formazione nella Resistenza: aprile 1944 - settembre 1944
Tipo di reparto: Comando
Nome del reparto: Comando del 5º settore cittadino (di Milano)
Grado conseguito: Responsabile del lavoro militare
Seconda formazione nella Resistenza: settembre 1944 -
Tipo di reparto: Brigata
Nome del reparto: Brigata Garibaldi GAP 3ª
Grado conseguito: Comandante
Terza formazione nella Resistenza: dicembre 1944 - gennaio 1945
Tipo di reparto: Gruppo
Nome del reparto: Gruppo Divisioni Garibaldi del Cusio-Verbano-Ossola (comandato da Cino Moscatelli)
Grado conseguito: Comandante di Brigata
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Sentenza di un tribunale. Tribunale speciale per la difesa dello Stato di Milano
Esecuzione:Fascista
Circostanza della morte: Strage
Descrizione della circostanza della morte: Arrestato a Milano nel gennaio del 1945, Campegi è processato e condannato a morte dal Tribunale speciale. Rinchiuso nelle carceri cittadine di San Vittore, è fucilato il 2 febbraio 1945 al campo sportivo Giurati.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Il 2 Febbraio 1945 i fascisti fucilano al Campo sportivo Giurati di Milano i gappisti Luigi Campegi, Franco Mandelli, Venerino Mantovani, Vittorio Resti e Oliviero Volpones.
Collegamenti:Strage di Campo sportivo Giurati, comune di Milano (Milano). 2/2/1945
Visualizzazione ingrandita della mappa
Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere:

BIBLIOGRAFIA

  • Campo Giurati in "Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza" vol. I, Milano, La Pietra, 1968, p. 439
  • Giurati, Campo in "Dizionario della Resistenza" vol. II, Torino, Einaudi, 2001, p. 428
  • Via la Terza GAP in "L'Unità", Milano, 3 febbraio 1946
  • I martiri della libertà, Milano, A.N.P.I., [1945]
  • Luigi Borgomaneri Due inverni, un estate e la rossa primavera. Le brigate Garibaldi a Milano e provincia 1943-1945, Milano, Franco Angeli, 1995
  • Piero Malvezzi - Giovanni Pirelli (a cura di) Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana: 8 settembre 1943-25 aprile 1945, Torino, Einaudi, 2003, p. 73
  • Giovanni Pesce Senza tregua. La guerra dei GAP, Milano, Feltrinelli, p. 231
  • COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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    Lettera a Amici,
    Località di stesura: Milano
    Stato del documento: copia


    Tipo di copia della lettera: fotocopia cartacea
    La lettera è conservata presso: Enzo Galasi, Lodi

    Note al documento:
    Nell'ultima edizione del volume curato da Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana" (ristampata da Einaudi editore nel 2003) il testo trascritto (a pag. 63) differisce dall'autografo nell'incipit "Cari amici" anziché "Cari miei". In basso, scritta al contrario, si legge la frase "[porto] anche il pacco di viveri il venerdì", che a nostro avviso è stata scritta da mano diversa da quella dell'autore della missiva. Copia dell'originale del documento è conservata nelle carte private del Prof. Luigi Borgomaneri.

    INFORMAZIONI REPERIBILI IN ALTRE BANCHE DATI