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Valerio Bavassano (Lelli)



PRESENTAZIONE

La foto ritrae Valerio Bavassano. Sotto la sua immagine è scritto il suo nome partigiano (Lelli) e la Brigata di appartenenza (IIIa Brigata Liguria). Sul retro è stampato un timbro dell’Associazione nazionale partigiani - Sezione di Sampierdarena. Di anni 21. Nato il 14 gennaio 1923 a Genova. Di professione operaio elettromeccanico. Frequenta con successo la scuola di avviamento professionale. Caporale autiere dell’esercito, all’annuncio dell’armistizio si trova a Rimini con il suo reparto. Immediatamente torna nella sua città natale ed il 2 marzo 1944 entra a far parte della 3ª Brigata Garibaldi Liguria, dislocata nella zona montagnosa compresa tra le province di Genova ed Alessandria. Il 7 aprile è fatto prigioniero nel grande rastrellamento nazifascista alla Benedicta. Molti suoi commilitoni trovano la morte in quella circostanza, ma Bavassano sfugge all’esecuzione sommaria, assieme ad altri 16 compagni. Arrestato, viene imprigionato nella villa Bagnara di Masone (GE), dove subisce interrogatori e torture, prima di essere rinchiuso nelle 4ª sezione delle Carceri genovesi di Marassi. Trasferito alla Casa dello Studente, è nuovamente interrogato e seviziato. Il 19 maggio 1944, a Genova, una bomba piazzata dai partigiani fa esplodere il cinema Odeon. La rappresaglia all’attentato scatta la notte stessa: le SS genovesi, comandate da Friedrich Engel, prelevano 59 detenuti politici e li conducono al Passo del Turchino (nel comune di Masone). Tra essi ci sono sia Valerio Bavassano che gli altri 16 partigiani catturati con lui alla Benedicta. Le vittime vengono fucilate a gruppi di sei, mentre sono costretti a percorrere una passerella sospesa su di una grossa buca. I corpi esanimi cadono così direttamente nel fosso, ammonticchiandosi gli uni sugli altri. Questi i nomi di 47 delle 59 vittime (di 12 purtroppo non si conosce ancora l’identità): Aldo Aloisio, Domenico Arecco, Giuseppe Bottaro, Angelo Briano, Attilio Briano, Renato Brunati, Augusto Calzolari, Giulio Cannoni, Angelo Castellini, Pietro Cavallo, Alessandro Cavanna, Gaetano Colombo, Mario Dagnino, Orazio Esposto, Sandro Fabbarico, Edoardo Ferrari, G.B. Ferrero, Francesco Fialdini, Giovanni Fialdini, Pietro Fraguglia, Enrico Gaiti, Bruno Ghiglione, Pietro Gibelli, Enrico Grenno, Luigi Grenno, Emilio Guerra, Onorato Leone, Rino Mandoli, Umberto Mantellato, Salvatore Marozzelli, Giovanni Martinengo, Antonio Massa, Gian Carlo Odino, Ubaldo Ottonello, Isidoro Maria Pestarino, Francesco Podestà, Luigi Ratto, Luigi Rocca, Domenico Santo, Angelo Sasso, Cesare Scolesite, Rinaldo Sozo, Renzo Tassara, Pietro Turni, Bartolomeo Uberti, Walter Ulanovski, Angelo Vadino. Sul luogo della strage è stato eretto un monumento commemorativo conosciuto come "Sacrario dei Martiri del Turchino".

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 21 anni
Genere Maschio
Data di nascita 14/1/1923
Luogo di nascita Genova
Residenza Genova

Data di morte: 19/5/1944
Luogo di morte: Colle del Turchino . C'è memoria epigrafica
Comune di morte: Masone
Provincia di morte: Genova
Regione di morte:Liguria

Titolo di studioLicenza media inferiore. Scuola di avviamento professionale
Categoria professionaleOperai
Professione Elettromeccanico
Appartenenza alle Forze armateEsercito
GradoCaporale autiere
Località di servizioRimini

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Nome di battaglia: Lelli
Tipologia del condannato:Partigiano
Prima formazione nella Resistenza: 2/3/1944 - 19/5/1944
Tipo di reparto: Brigata
Nome del reparto: Brigata Garibaldi Liguria 3ª
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Decisione di un comando militare
Tipo di esecuzione: Nazista
Circostanza della morte: Strage
Descrizione della circostanza della morte: Rastrellato il 7 aprile alla Benedicta, sfugge al massacro nazifascista che ne segue, solo per essere imprigionato (con altri 17 compagni) nelle carceri genovesi di Marassi. Il 19 maggio, in risposta all'attentato partigiano al cinema Odeon, lui e i suoi compagni sono scelti per la rappresaglia al Colle del Turchino, dove vengono fucilate, in totale, 59 persone.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Per rappresaglia all’attentato partigiano al cinema Odeon di Genova, nella notte del 19 maggio 1944 le SS genovesi, comandante da Friedrich Engel, prelevano 59 prigionieri politici dalla IV sezione del carcere di Marassi; tra costoro vi sono anche 17 partigiani arrestati nel rastrellamento della Benedicta. Caricati su alcuni camion, i detenuti sono trasportati fino al Colle del Turchino (nelle vicinanze di Genova). Qui, il giorno precedente, era stata scavata una grande fossa, con alcune tavole poste su di essa, a mo’ di passerella. E’ proprio sopra queste assi che le vittime vengono fatte salire per essere fucilate, a gruppi di sei alla volta. I corpi, appena privati della vita, cadono così direttamente nella buca, ammucchiandosi gli uni sugli altri in una macabra processione. Questi i nomi di 47 delle 59 vittime (di 12 purtroppo non si conosce ancora l’identità): Aldo Aloisio, Domenico Arecco, Giuseppe Bottaro, Angelo Briano, Attilio Briano, Renato Brunati, Augusto Calzolari, Giulio Cannoni, Angelo Castellini, Pietro Cavallo, Alessandro Cavanna, Gaetano Colombo, Mario Dagnino, Orazio Esposto, Sandro Fabbarico, Edoardo Ferrari, G.B. Ferrero, Francesco Fialdini, Giovanni Fialdini, Pietro Fraguglia, Enrico Gaiti, Bruno Ghiglione, Pietro Gibelli, Enrico Grenno, Luigi Grenno, Emilio Guerra, Onorato Leone, Rino Mandoli, Umberto Mantellato, Salvatore Marozzelli, Giovanni Martinengo, Antonio Massa, Gian Carlo Odino, Ubaldo Ottonello, Isidoro Maria Pestarino, Francesco Podestà, Luigi Ratto, Luigi Rocca, Domenico Santo, Angelo Sasso, Cesare Scolesite, Rinaldo Sozo, Renzo Tassara, Pietro Turni, Bartolomeo Uberti, Walter Ulanovski, Angelo Vadino.
Collegamenti:Strage di Colle del Turchino, comune di Masone (Genova). 19/5/1944
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Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: Rino Mandoli | Walter Ulanowsky |

BIBLIOGRAFIA

  • Le radici e le ali: 1943/45-1993/95: memoria e storia nelle celebrazioni del cinquantennale della Resistenza e della Guerra di liberazione, Roma, 1996, p. 122
  • Mimmo Franzinelli Ultime lettere. Scritti di fucilati e deportati della Resistenza in "Italia contemporanea" n. 237, Milano, Carocci editore, dicembre 2004, p. 527
  • Piero Malvezzi - Giovanni Pirelli (a cura di) Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana: 8 settembre 1943-25 aprile 1945, Torino, Einaudi, 2003, pp. 23-24

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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Lettera a Madre, scritta in data 16-05-1944
Località di stesura: Carceri di Marassi di Genova
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: foto da originale

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 8 fasc. 15


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