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Walter Ulanowsky (Josef)



PRESENTAZIONE

Nessuna foto per ora disponibile Di anni 20. Nato il 6 luglio 1923 a Trieste. Residente a Genova Sampierdarena. Di professione insegnante, si iscrive alla facoltà di economia e commercio presso l’Università degli studi di Genova. Di idee antifasciste, svolge un’intensa attività di propaganda contro il regime all’interno dell’ateneo. Dopo l’armistizio si unisce ai gruppi partigiani che formeranno la 3ª Brigata Garibaldi Liguria. Promosso capitano e ufficiale di stato maggiore della formazione, il 10 aprile 1944 è catturato a Capanne di Marcarolo (fraz. di Bosio, in provincia di Alessandria) durante un combattimento con i nazifascisti. Imprigionato nelle carceri di Marassi (Genova), il 16 maggio è processato e condannato a morte dal Tribunale speciale tedesco. La sentenza è eseguita la notte del 19 maggio, in rappresaglia all’attentato partigiano effettuato qualche ora prima al cinema Odeon di Genova. Prelevato dalla propria cella, Ulanowsky è condotto con altri 59 detenuti al Passo del Turchino (nel comune di Masone). Qui i morituri vengono fucilati a gruppi di sei, mentre sono costretti a percorrere una passerella sospesa su di una grossa buca. I corpi esanimi cadono così direttamente nel fosso, ammonticchiandosi gli uni sugli altri. Questi i nomi delle vittime (di 12 purtroppo non si conosce ancora l’identità): Aldo Aloisio, Domenico Arecco, Giuseppe Bottaro, Angelo Briano, Attilio Briano, Renato Brunati, Augusto Calzolari, Giulio Cannoni, Angelo Castellini, Pietro Cavallo, Alessandro Cavanna, Gaetano Colombo, Mario Dagnino, Orazio Esposto, Sandro Fabbarico, Edoardo Ferrari, G.B. Ferrero, Francesco Fialdini, Giovanni Fialdini, Pietro Fraguglia, Enrico Gaiti, Bruno Ghiglione, Pietro Gibelli, Enrico Grenno, Luigi Grenno, Emilio Guerra, Onorato Leone, Rino Mandoli, Umberto Mantellato, Salvatore Marozzelli, Giovanni Martinengo, Antonio Massa, Gian Carlo Odino, Ubaldo Ottonello, Isidoro Maria Pestarino, Francesco Podestà, Luigi Ratto, Luigi Rocca, Domenico Santo, Angelo Sasso, Cesare Scolesite, Rinaldo Sozo, Renzo Tassara, Pietro Turni, Bartolomeo Uberti, Walter Ulanovski, Angelo Vadino. Sul luogo della strage è stato eretto un monumento commemorativo conosciuto come "Sacrario dei Martiri del Turchino".

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 20 anni
Genere Maschio
Stato civileCelibe
Data di nascita 6/7/1923
Luogo di nascita Trieste
Residenza Genova Sampierdarena

Data di morte: 19/5/1944
Luogo di morte: Colle del Turchino . C'è memoria epigrafica
Comune di morte: Masone
Provincia di morte: Genova
Regione di morte:Liguria

Titolo di studioStudi universitari. 1° Anno della facoltà di economia e commercio di Genova
Categoria professionaleCulto, professioni e arti liberali
Professione Insegnante

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Nome di battaglia: Josef
Tipologia del condannato:Partigiano
Prima formazione nella Resistenza: inverno 1944 - 19/5/1944
Tipo di reparto: Brigata
Nome del reparto: Brigata Garibaldi Liguria 3ª
Grado conseguito: Capitano e Ufficiale di Stato Maggiore
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Sentenza di un tribunale. Tribunale speciale tedesco di Genova - Sentenza emessa in data 16/5/1944.
Esecuzione:Nazista
Circostanza della morte: Strage
Descrizione della circostanza della morte: E' catturato a Capanne di Marcarolo (fraz. di Bosio, in provincia di Alessandria) durante un combattimento con i nazifascisti, il 10 aprile 1944. Imprigionato nelle carceri di Marassi, a Genova, viene condannato a morte il 16 maggio dal Tribunale speciale tedesco. Verrà fucilato all'alba di tre giorni dopo (19 maggio) sul Colle del Turchino, con altri 58 detenuti.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Per rappresaglia all’attentato partigiano al cinema Odeon di Genova, nella notte del 19 maggio 1944 le SS genovesi, comandante da Friedrich Engel, prelevano 59 prigionieri politici dalla IV sezione del carcere di Marassi; tra costoro vi sono anche 17 partigiani arrestati nel rastrellamento della Benedicta. Caricati su alcuni camion, i detenuti sono trasportati fino al Colle del Turchino (nelle vicinanze di Genova). Qui, il giorno precedente, era stata scavata una grande fossa, con alcune tavole poste su di essa, a mo’ di passerella. E’ proprio sopra queste assi che le vittime vengono fatte salire per essere fucilate, a gruppi di sei alla volta. I corpi, appena privati della vita, cadono così direttamente nella buca, ammucchiandosi gli uni sugli altri in una macabra processione. Questi i nomi di 47 delle 59 vittime (di 12 purtroppo non si conosce ancora l’identità): Aldo Aloisio, Domenico Arecco, Giuseppe Bottaro, Angelo Briano, Attilio Briano, Renato Brunati, Augusto Calzolari, Giulio Cannoni, Angelo Castellini, Pietro Cavallo, Alessandro Cavanna, Gaetano Colombo, Mario Dagnino, Orazio Esposto, Sandro Fabbarico, Edoardo Ferrari, G.B. Ferrero, Francesco Fialdini, Giovanni Fialdini, Pietro Fraguglia, Enrico Gaiti, Bruno Ghiglione, Pietro Gibelli, Enrico Grenno, Luigi Grenno, Emilio Guerra, Onorato Leone, Rino Mandoli, Umberto Mantellato, Salvatore Marozzelli, Giovanni Martinengo, Antonio Massa, Gian Carlo Odino, Ubaldo Ottonello, Isidoro Maria Pestarino, Francesco Podestà, Luigi Ratto, Luigi Rocca, Domenico Santo, Angelo Sasso, Cesare Scolesite, Rinaldo Sozo, Renzo Tassara, Pietro Turni, Bartolomeo Uberti, Walter Ulanovski, Angelo Vadino.
Collegamenti:Strage di Colle del Turchino, comune di Masone (Genova). 19/5/1944
Visualizzazione ingrandita della mappa
Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: Valerio Bavassano | Rino Mandoli |

BIBLIOGRAFIA

  • Bianca Ceva 5 anni di storia italiana 1940-1945, Milano, Edizioni di Comunità, 1964, p. 286
  • Mario Dal Pra Due note di diario e due lettere in "Il movimento di liberazione in Italia" N. 1, Milano, Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia, luglio 1949, pp. 28-32
  • Franco Gimelli - Paolo Battifora (a cura di) Dizionario della Resistenza in Liguria, Genova, De Ferrari, 2008 , p. 349
  • Piero Malvezzi - Giovanni Pirelli (a cura di) Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana: 8 settembre 1943-25 aprile 1945, Torino, Einaudi, 2003, pp. 314-316

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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Lettera a G.,
Località di stesura: Genova
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: trascrizione a macchina

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 7 fasc. 13

Note al documento:
La destinataria della lettera è la ragazza amata da Walter Ulanowsky, della quale tuttavia non conosciamo l'identità.

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Lettera a Tutti,
Località di stesura: Genova
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: fotocopia cartacea

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945

Note al documento:
Nell'ultima edizione del volume curato da Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana" (ristampata da Einaudi editore nel 2003) il testo trascritto (pp. 315-316) differisce dall'autografo: subito all'inizio “prescritto” è stato sostituito con “prescelto”; all'inizio della settima riga, “nei cuori” è stato reso col singolare “nel cuore”; poco dopo, la frase “Sappi che mai fuggii davanti al nemico” è stata omessa; i nomi “Giò”, “Wanda” e “Tortona” invece sono scritti solo con l'iniziale seguita da un punto. In realtà, non si tratta di una vera e propria lettera, quanto più di una "nota di diario". Manca il destinatario, ma Ulanowsky si rivolge, in due differenti momenti, prima alla madre, quindi ai genitori, a Wanda, a Giorgina ed ai suoi cari in generale. L'originale è conservato presso l'Archivio dell'Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea (Genova), Fondo DV (b. 2, fasc. 1).

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Lettera a Madre, Padre e Wanda, scritta in data 16-05-1944
Località di stesura: Genova
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: fotocopia cartacea

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Raccolta Franzinelli/Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza 1943-1945

Note al documento:
Nell'ultima edizione del volume curato da Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana" (ristampata da Einaudi editore nel 2003) il testo trascritto (p. 314) differisce dall'autografo: nel secondo periodo, i verbi “volle” e “sia trovato” sono stati cambiati in “ha voluto” e “trovassi”; nella frase successiva il secondo “calmo”, dopo “perfettamente”, è stato omesso; infine, verso la fine della lettera, “mammina” è diventato un più semplice “mamma”. L'originale del documento è conservato presso l'Archivio dell'Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea (Genova), Fondo DV (b. 2 fasc. 1).

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