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Alberto Marchesi



PRESENTAZIONE

Nessuna foto per ora disponibile Di anni 43. Nato il 22 settembre 1900 a Roma. Sposato. Di professione commerciante. Volontario nei Bersaglieri durante la prima guerra mondiale, alla fine del conflitto ottiene un impiego a Roma, presso il Ministero delle Poste e Telegrafi, ma viene licenziato nel 1925, dopo l’adesione al Partito comunista. Sorvegliato continuamente dalle autorità fasciste, negli anni Venti e Trenta viene spesso fermato ed interrogato per presunta attività cospirativa. Dopo l’armistizio organizza e comanda il Battaglione Volga, che opera nei dintorni della capitale. Oltre a prendere parte a numerose azioni militari, Marchesi trasforma ben presto la sua casa e la sua azienda in importanti depositi di materiale bellico e propagandistico, che egli stesso s’impegna a redarre, stampare e diffondere. Tradito da una delazione, il 12 marzo 1944 viene sorpreso nella propria abitazione dalle SS tedesche. Immediatamente arrestato, viene rinchiuso nelle carceri di Via Tasso, dov’è ripetutamente interrogato e torturato. Il 24 marzo 1944, dopo l’attentato in via Rasella in cui perdono la vita 33 soldati tedeschi, è selezionato con altri 334 detenuti per essere fucilato nella rappresaglia delle Fosse Ardeatine. Alla sua memoria è stata concessa la medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione: "Organizzatore ed animatore di formazioni partigiane si distingueva, in difficili circostanze e nella effettuazione di ardite azioni di sabotaggio, per iniziativa, per coraggio e per capacità. Caduto in mani tedesche e barbaramente torturato nelle carceri di via Tasso, era di alto e costante esempio ai compagni di prigionia per nobiltà e fierezza di contegno. Nulla rivelava e manteneva intatta, fino al sacrificio supremo della vita, e la fede nella Patria e nella libertà. Roma, settembre 1943 -24 marzo 1944."

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 43 anni
Genere Maschio
Stato civileConiugato
Data di nascita 22/9/1900
Luogo di nascita Roma

Data di morte: 24/3/1944
Luogo di morte: Fosse Ardeatine . C'è memoria epigrafica
Comune di morte: Roma
Regione di morte:Lazio

Categoria professionaleIndustriali, commercianti
Professione Commerciante

Appartenenza politicaComunista

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Tipologia del condannato:Partigiano
Prima formazione nella Resistenza: settembre 1943 - 24/3/1944
Tipo di reparto: Battaglione
Nome del reparto: Battaglione Volga
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Decisione di un comando militare
Tipo di esecuzione: Nazista
Circostanza della morte: Strage
Descrizione della circostanza della morte: Tradito da una delazione, è arrestato dalle SS tedesche mentre si trova nella propria abitazione romana, il 12 marzo 1944. Imprigionato nelle carceri di Via Tasso, è torturato per quasi 10 giorni. Il 24 marzo viene condotto alle Fosse Ardeatine e trucidato con altri 334 prigionieri.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Il 23 marzo 1944 32 soldati tedeschi perdono la vita in Via Rasella, a causa di un attentato partigiano. La rappresaglia scatta inesorabile il giorno successivo. Dopo mezza giornata di ricerche frenetiche, le SS, sotto il coordinamento del Ten. Col. Herbert Kappler, radunano 320 detenuti, tra ebrei e prigionieri politici, ed individuano il luogo adatto all’esecuzione: le Fosse Ardeatine, antiche cave nei pressi della via Ardeatina, poco fuori Roma. Poco dopo l’ora di pranzo tuttavia, muore un altro dei feriti nell’attacco del giorno precedente. E’ la trentatreesima vittima, perciò si richiedono altri 10 detenuti da giustiziare. E’ lo stesso Kappler ad individuarli, tra gli ebrei arrestati in mattinata. Nel primo pomeriggio i condannati vengono caricati sui camion, senza che venga data loro alcuna spiegazione; il loro numero totale è di 335. Arrivati alle Fosse, vengono condotti, 5 per volta, nel profondo delle grotte, posti in ginocchio e fucilati alla nuca. La terribile processione di morte si chiude soltanto alle 7 di sera, quando anche l’ultimo nome viene cancellato dalla lista. Subito dopo le mine vengono fatte esplodere e la cava crolla sui cadaveri, allo scopo di nascondere l’orrore della strage.
Riconoscimenti:militare: Medaglia d'oro
Collegamenti:Strage di Fosse Ardeatine , comune di Roma . 24/3/1944
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Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: Ferdinando Agnini | Anonimo Anonimo | Anonimo (le mie prigioni) Anonimo | Anonimo (ormai per me...) Anonimo | Anonimo (W Italia) Anonimo | Antonio Ayroldi | Ugo Baglivo | Marcello Bucchi | Giuseppe Celani | Saverio Coen | Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo | Gerardo De Angelis | Alberto Fantacone | Dardano Fenulli | Edmondo Fondi | Genserico Fontana | Gioacchino Gesmundo | Maurizio Giglio | Epimenio Liberi | Umberto Lusena | Enrico Mancini | Vittorio Marimpietri | Sabato Martelli Castaldi | Orlando Orlandi Posti | Antonio Prosperi | Domenico Ricci | Simone Simoni | Raffaele Zicconi |

BIBLIOGRAFIA

  • Marchesi, Alberto in "Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza", Milano, La Pietra, 1976, vol. III, p. 530
  • Attilio Ascarelli Le Fosse Ardeatine, Roma, Canesi, 1965
  • Attilio Ascarelli - Arrigo Palladini (testi di) Fosse Ardeatine. Geografia del dolore, Roma, Anfim, 2001
  • Mario Avagliano - Gabriele Le Moli Muoio innocente. Lettere di caduti della Resistenza a Roma, Milano, Mursia, 1999, p. 116
  • Piero Malvezzi - Giovanni Pirelli (a cura di) Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana: 8 settembre 1943-25 aprile 1945, Torino, Einaudi, 2003, p. 180
  • Alessandro Portelli L’ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria, Roma, Donzelli, 1999
  • COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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    Lettera a Figlio,
    Località di stesura: Carcere di Via Tasso, Roma
    Stato del documento: copia


    Tipo di copia della lettera: trascrizione a macchina

    La lettera è conservata presso:
    Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

    Indirizzo web:
    http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

    Collocazione archivistica:
    Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 6 fasc. 12

    Note al documento:
    Nella parte alta del documento è scritto il nome di Alberto Marchesi. Subito sotto, cancellata con una riga ondulata tracciata a mano con una penna blu, una didascalia spiega: "messaggio scritto con la punta di un chiodo sul/muro della cella N° . 25 delle carceri di Via Tasso/in Roma".

    INFORMAZIONI REPERIBILI IN ALTRE BANCHE DATI