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Venanzio Gabriotti



PRESENTAZIONE

La foto risale al 1930 circa e ritrae Venanzio Gabriotti con l’uniforme dell’esercito. L’Archivio Insmli ne conserva una copia digitale, gentilmente inviataci dal Prof. Alvaro Tacchini, responsabile dell’Archivio dell’Istituto di storia politica e sociale Venanzio Gabriotti. Di anni 61. Nato il 26 aprile 1883 a Città di Castello, in provincia di Perugia. Eroe pluridecorato della prima guerra mondiale, rimane ferito durante il conflitto. Ritornato a Città di Castello, è nominato presidente della Sezione mutilati ed invalidi, ed in seguito segretario del locale Partito popolare, mantenendo la carica fino allo scioglimento imposto dalla legislazione fascista. Promosso tenente colonnello nel 1942, dopo l’armistizio non esita ad aderire al movimento partigiano. Membro del Cln di Città di Castello, nei primi mesi del 1944 è scelto come presidente del Comitato clandestino di soccorso e liberazione. Tra la fine di aprile e l’inizio di maggio dello stesso anno i fascisti irrompono nel suo ufficio e lo arrestano con l’accusa di connivenza col nemico. Trattenuto inizialmente nella caserma dei carabinieri, viene successivamente consegnato alle SS tedesche, che lo interrogano e torturano per quattro giorni, senza però ottenere alcuna informazione. Prelevato dalla cella il 9 maggio, Gabriotti è condotto dai nazisti sul greto del torrente Scatorbia (nei pressi della chiesetta di Santa Maria del Latte, poco fuori Città di Castello) ed ivi fucilato. Viene insignito della Medaglia d’oro al valor militare alla memoria, la cui data di conferimento è in corso di verifica, con la seguente motivazione: "Volontario di guerra, valoroso combattente della campagna 1915-1918, decorato di due medaglie d’argento, due medaglie di bronzo e di una croce al V.M., gravemente ferito e promosso per merito di guerra. Cittadino ottimo, costantemente sollecito verso gli ideali di libertà e di Patria, subito dopo l’armistizio partecipava al movimento di liberazione attivamente adoperandosi come organizzatore e come animatore. Tratto in arresto e ripetutamente interrogato manteneva esemplare contegno nulla rivelando ed affrontava, da soldato valoroso, la morte nel nome della Patria che aveva sempre fedelmente servita. Città di Castello, 9 maggio 1944."

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 61 anni
Genere Maschio
Data di nascita 26/4/1883
Luogo di nascita Città di Castello
Provincia di nascita Perugia

Data di morte: 9/5/1944
Luogo di morte: Greto del torrente Scatorbia
Comune di morte: Città di Castello
Provincia di morte: Perugia
Regione di morte:Umbria

Professione Professionista

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Tipologia del condannato:Partigiano
Prima formazione nella Resistenza: gennaio 1944 - 9/5/1944
Tipo di reparto: Comitato
Nome del reparto: Comitato di soccorso e liberazione di Città di Castello
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Decisione di un comando militare
Tipo di esecuzione: Nazista
Descrizione della circostanza della morte: Arrestato a Città di Castello il 5 maggio 1944, dopo un incontro con il comando della Brigata partigiana San Faustino, in un primo momento è trattenuto nella caserma dei carabinieri, quindi consegnato alle SS tedesche che, il 9 maggio, lo fucilano senza processo.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione Dopo l'arresto ed una breve prigionia, il 9 maggio 1944 Venanzio Gabriotti viene condotto dalle SS tedesche sul greto del torrente Scatorbia (nei pressi della chiesetta di Santa Maria del Latte, poco fuori Città di Castello) ed ivi fucilato.
Riconoscimenti:militare: Medaglia d'oro

BIBLIOGRAFIA

  • Venanzio Gabriotti, Città di Castello, Tipografia Leonardo da Vinci, stampa 1945
  • Le radici e le ali: 1943/45-1993/95: memoria e storia nelle celebrazioni del cinquantennale della Resistenza e della Guerra di liberazione, Roma, 1996, p. 274
  • Enzo Collotti - Renato Sandri - Frediano Sassi (a cura di) Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2001, vol. I pp. 444, 451
  • Venanzio Gabriotti - A cura di Marcello Pellegrini Venanzio Gabriotti nella grande guerra, Città di Castello, Petruzzi editore, 2005
  • Piero Malvezzi - Giovanni Pirelli (a cura di) Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana: 8 settembre 1943-25 aprile 1945, Torino, Einaudi, 2003, p. 124
  • Alvaro Tacchini Venanzio Gabriotti e il suo tempo, Città di Castello, Petruzzi editore, 1993
  • COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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    Lettera a Tutti,
    Stato del documento: autografo


    La lettera è conservata presso: Archivio dell’Istituto di storia politica e sociale Venanzio Gabriotti, Piazza Garibaldi, 3 - Città di Castello (Perugia)
    Tel. 075-8554440/075-8529344 - Fax 075-8529216
    web: http://www.cdcnet.it/gabriotti/index.asp

    Note al documento:
    Nell'ultima edizione del volume curato da Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana" (ristampata da Einaudi editore nel 2003) il testo trascritto (a pag. 124) differisce dall'autografo nel periodo finale: "Chiedo [di perdonarmi] del malo esempio e chiedo la benedizione ed una prece dal Vescovo" è diventato "e al Vescovo una benedizione e una prece". Pur essendo senza data, è facile supporre che la lettera sia stata scritta tra il 5 ed il 9 maggio 1944, rispettivamente giorno della cattura e dell'esecuzione di Venanzio Gabriotti.

    INFORMAZIONI REPERIBILI IN ALTRE BANCHE DATI