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Giulio Casiraghi



PRESENTAZIONE

La foto ritrae Giulio Casiraghi. L’archivio Insmli conserva copia digitale del documento nel fondo "Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza italiana - Raccolta Insmli 2007". Di anni 44. Operaio con qualifica di montatore eletromeccanico. Nato a Sesto San Giovanni (Milano) il 17 ottobre 1899. Iscritto al Partito comunista italiano dal 1921, nel 1930 è arrestato per aver diffuso clandestinamente materiale propagandistico antifascista. Interrogato e torturato dalle squadre dell’OVRA (Organizzazione per la Vigilanza e la Repressione dell’Antifascismo), è condannato a cinque anni di detenzione, che sconterà solo in parte. Liberato infatti nel 1932 grazie all’amnistia, nel 1935 è nuovamente incarcerato, ma solo per sei mesi. Nel marzo del 1943, quando l’ondata di scioperi dilaga nel Nord-Italia, diviene l’anima e l’organizzatore del movimento operaio agli stabilimenti della Ercole Marelli di Sesto San Giovanni. Arrestato per la terza volta, viene ancora rilasciato, dopo circa 3 mesi. Dopo l’armistizio la sua attività si intensifica: alla propaganda antifascista associa la collaborazione con le formazioni partigiane, a cui fornisce armi e approvvigionamenti, nonché un fondamentale supporto nella ricezione dei messaggi provenienti da Londra per gli aviolanci. Il 12 luglio 1944 è nuovamente arrestato (assieme all’Ing. Fogagnolo) e rinchiuso nel penitenziario di Monza, dove subisce interrogatori e torture da parte delle SS. Ai primi di agosto viene trasferito nel 5º raggio delle Carceri di San Vittore, a Milano, da dove è prelevato il mattino del giorno 10 per essere fucilato a Piazzale Loreto, con altri 14 tra partigiani e antifascisti. Il plotone d’esecuzione, composto da militi della legione "Ettore Muti", è comandato dal capitano delle SS milanesi Theodor Saevecke, che ha scelto in prima persona i nominativi dei 15 giustiziati (secondo la testimonianza di Elena Morgante, impiegata dell’ufficio delle SS incaricata di battere a macchina la lista). A Sesto San Giovanni, sul muro dell’edificio al numero 131 di via Marconi, una lapide ricorda Giulio Casiraghi ed il fratello Mario, entrambi caduti della Resistenza; eccone il testo: "CITTÁ DI SESTO S. GIOVANNI - MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE - IN QUESTA CASA VISSERO - I FRATELLI CASIRAGHI - CADUTI PER L’IDEALE - DI UNA PATRIA LIBERA - IN UNA MIGLIORE UMANITÁ - GIULIO CASIRAGHI MARTIRE DI LORETO 10.8.1944 - MARIO CASIRAGHI VALLE ANTRONA 22.2.1945 ".

Autore della presentazione: Igor Pizzirusso

DATI ANAGRAFICI

Età 44 anni
Genere Maschio
Stato civileConiugato
Data di nascita 17/10/1899
Luogo di nascita Sesto San Giovanni
Provincia di nascita Milano

Data di morte: 10/8/1944
Luogo di morte: Piazzale Loreto . C'è memoria epigrafica
Comune di morte: Milano
Regione di morte:Lombardia

Categoria professionaleOperai
Professione Montatore elettromeccanico

Appartenenza politicaComunista

ATTIVITÀ NELLA RESISTENZA

Prima formazione nella Resistenza: 8/9/1943 - 10/8/1944
Tipo di reparto: Commissione
Nome del reparto: Commissione interna della Ercole Marelli
Condizione al momento della morte: Combattente
Agente della condanna: Decisione di un comando militare
Tipo di esecuzione: Nazifascista
Circostanza della morte: Strage
Descrizione della circostanza della morte: Attivo organizzatore dell'attività antifascista alla Ercole Marelli di Sesto, Giulio Casiraghi viene arrestato il 12 luglio 1944 e condotto alle carceri di Monza. In seguito è trasferito alle carceri milanesi di San Vittore. Il 10 agosto 1944 è selezionato dai nazisti per essere fucilato assieme ad altri 14 prigionieri in Piazzale Loreto, per rappresaglia all'attentato partigiano di Viale Abruzzi di due giorni prima.
Causa della morte: Fucilazione
Modalità dell'esecuzione La mattina dell’8 agosto 1944 un camion tedesco esplode nel tratto settentrionale di Viale Abruzzi a causa di una bomba, provocando il ferimento dell’autista e la morte di alcuni passanti di nazionalità italiana. Nonostante il bando Kesselring preveda rappresaglie solo per vittime tedesche, Theodor Emil Saevecke, capitano delle SS e comandante della SIPO-SD (polizia di sicurezza) in Lombardia decide di applicare comunque il provvedimento. Alle ore 6 del 10 agosto 1944 15 prigionieri (Gian Antonio Bravin, Giulio Casiraghi, Renzo del Riccio, Andrea Esposito, Domenico Fiorani, Umberto Fogagnolo, Tullio Galimberti, Vittorio Gasparini, Emidio Mastrodomenico, Salvatore Principato, Angelo Poletti, Andrea Ragni, Eraldo Soncini, Libero Temolo e Vitale Vertemati) vengono condotti in piazzale Loreto, vicino al luogo dell’attentato, per essere fucilati. Due di loro (Soncini e Temolo) tentano una disperata fuga, lanciandosi di corsa in direzioni opposte, ma entrambi non hanno fortuna e vengono uccisi. Gli altri, dopo esser stati fatti scendere dal camion, vengono fucilati da un plotone composto da militi della GNR e della Legione Ettore Muti. Terminata l’esecuzione, i corpi vengono lasciati sul posto per 24 ore, esposti al pubblico come monito e sotto stretta sorveglianza per impedire che chiunque, familiari compresi, possa avvicinarsi.
Collegamenti:Strage di Piazzale Loreto , comune di Milano . 10/8/1944
Visualizzazione ingrandita della mappa
Condannati dello stesso gruppo di cui esistono lettere: Domenico Fiorani | Umberto Fogagnolo | Salvatore Principato | Eraldo Soncini | Libero Temolo |

BIBLIOGRAFIA

  • I martiri della libertà, Milano, A.N.P.I., [1945]
  • Roberto Cenati - Antonio Quatela (a cura di) Alle fronde dei salici. 15 vite per la libertà. Milano - Piazzale Loreto, 10 agosto 1944, Milano, Anpi - Provincia di Milano, 2007
  • Enzo Collotti - Renato Sandri - Frediano Sassi (a cura di) Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2001, vol. II, pp. 72, 274, 275
  • Piero Malvezzi - Giovanni Pirelli (a cura di) Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana: 8 settembre 1943-25 aprile 1945, Torino, Einaudi, 2003, pp. 74-75

COLLOCAZIONE ARCHIVISTICA

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Lettera
Località di stesura: Carceri di Monza
Stato del documento: copia


Tipo di copia della lettera: trascrizione a macchina

La lettera è conservata presso:
Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia Ferruccio Parri - Milano

Indirizzo web:
http://www.italia-liberazione.it/parri-milano

Collocazione archivistica:
Fondo Malvezzi Piero Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e europea, b. 6 fasc. 12

Note al documento:
Il documento è una trascrizione della frase scritta da Giulio Casiraghi sulla porta del carcere di Monza prima del traferimento a San Vittore (Milano). Nella parte alta del foglio è scritto il nome del caduto, mentre in basso una nota spiega "Scritto sulla porta del carcere di Monza prima di essere trasferito a S. Vittore.".

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