70 anni fa: eccidio nella piazza di Codigoro (FE)

Eccidio nella piazza di Codigoro, comune di Codigoro (Ferrara). 14/2/1945.
Il 14 febbraio 1945 Ludovico Ticchioni e Gino Villa (Volpino) furono uccisi verso le 3 di notte nella piazza di Codigoro da membri della Brigata Nera. Secondo la versione ufficiale i due prigionieri sarebbero stati uccisi mentre tentavano la fuga ma dagli accertamenti post mortem, si sospettò l’attuazione di una esecuzione sommaria.

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70 anni fa: strage al poligono di tiro del Martinetto, a Torino

11/2/1945: strage al poligono di tiro del Martinetto, a Torino.
L’11 febbraio 1945 Giovanni Canepa, Rubens Fattorelli, Alfonso Gindro, Nello Meneghini e Lorenzo Viale, tutti appartenenti alla medesima formazione GAP, vengono fucilati al poligono di tiro del Martinetto (Torino), da un plotone della GNR.

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70 anni fa: strage al cimitero di Udine

11/2/1945: strage al cimitero di Udine.
L’11 febbraio 1945, alle ore 6 del mattino, Carlo, Michele, Osvaldo e Reno Bernardon, Antonio Chinese, Pietro Dorigo, Attilio Giordano, Luigi Klede, Lino Iuri, Fernando Lovisa, Francesco Lovisa, Gesuino Manca, Fortunato Maraldo, Giovanni Maroelli, Bruno Parmesan, Osvaldo Petrucco, Vincenzo Pontello, Luciano Pradolin, Renzo Serena, Renato Stabile, Adelchi Tommaso, Gino e Giovanni Zambon vengono condotti al cimitero di Udine e fucilati contro il muro dello stesso, da un plotone d’esecuzione fascista.

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70 anni fa: strage di Porzûs (UD)

7/2/1945: strage di Porzûs, comune di Attimis (UD).
Il 7 febbraio 1945 alcuni gappisti delle formazioni Garibaldi circondano la baita alle Malghe Topli Uork (vicino a Porzûs, Udine) in cui si trova lo Stato Maggiore della 1a Brigata Osoppo. Catturato, il comandante Francesco De Gregori viene immediatamente giustiziato assieme al delegato politico Gastone Valente e a Elda Turchetti, segnalata come spia da Radio Londra e recatasi alle Malghe per chiarire la propria posizione. Anche la giovane recluta Giovanni Comin perde la vita durante un tentativo di fuga, mentre Aldo Bricco, giunto a Porzûs per sostituire De Gregori (destinato ad altro incarico), riesce a mettersi in salvo malgrado le ferite. Gli altri componenti del comando di brigata vengono tutti fatti prigionieri e condotti al Bosco Romagno (nel comune di Cividale de Friuli, UD) per essere interrogati. Nei giorni seguenti, tra l’8 e il 20 febbraio 1945, 14 di loro vengono uccisi in diverse località della zona (Leo Patussi e Gaetano Valente sono gli unici ad essere risparmiati). Giuseppe Sfregola viene passato per le armi a Ronchi di Spessa quando gli interrogatori non sono ancora iniziati. Al Bosco Romagno vengono fucilati Franco Calledoni, Primo Targato, Antonio Cammarata, Pasquale Mazzeo, Guido Pasolini e Antonio Previti. L’esecuzione di Enzo D’Orlandi, Gualtiero Michelon, Salvatore Saba, Erasmo Sparacino e Giuseppe Urso avviene invece nel Bosco Musich, a Restocina (frazione di Dolegna del Collio, Gorizia); quella di Angelo Augelli a Prepotto (UD). Egidio Vazzas infine, viene ucciso in località tuttora ignota. Secondo alcune testimonianze la morte di Erasmo Sparacino avvenne in circostanze differenti per luogo e agente della condanna e dell’esecuzione. Il conto totale dei morituri dei giorni successivi al 7 febbraio 1945 oscilla quindi tra 13 e 14 persone e questa difficoltà di accertamento dei fatti appare per il momento non superabile. E’ da segnalare, inoltre, che in alcune memorie epigrafiche (ad esempio a Cividale del Friuli) sono inclusi tra le vittime della strage di Porzûs anche Antonio Turlon e Annunziato Rizzo, le cui personali vicende presentano tuttavia circostanze di cattura, di condanna, di tempo, diverse da quelle qui descritte.

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70 anni fa: eccidio nella piazza di Vezzano Basso (ora Piazza del Popolo), a Vezzano Ligure (SP)

Eccidio nella piazza di Vezzano Basso (ora Piazza del Popolo), comune di Vezzano Ligure (La Spezia). 3/2/1945.
Il mattino del 3 febbraio 1945, Pietro Andreani ed Enrico Bucchioni sono prelevati dalla Caserma dell’ex 21° Fanteria di La Spezia (dov’erano entrambi detenuti) e condotti a Vezzano Ligure. Qui, nella piazza principale di Vezzano Basso (ora Piazza del Popolo), i due partigiani vengono fucilati da un plotone d’esecuzione composto da militi delle Brigate Nere, per rappresaglia all’uccisione di un soldato della RSI, avvenuta nella locale caserma dei carabinieri.

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